Ancora negli occhi la splendida domenica di sole e tepore trascorsa a casa ho passato un po’ di tempo a guardare le timeline dei miei contatti sardi su Facebook e instagram.
Un tripudio di passeggiate al mare, di panini mangianti in compagnia, di mandrie al pascolo nei giardini pubblici, di bambini e anziani nei giochi con tanto di frasi simpatiche per “sdrammatizzare” ed “esorcizzare” la psicosi di questa cosa che tanto ancora qui non c’è e comunque è poco più che una influenza.
Cari conterranei, io velo dico con la mascherina in mano, state facendo un errore che pagheremo tutti a prezzo carissimo.
Questo è un virus altamente contagioso e con un tasso di mortalità preoccupante, con nessun vaccino e con cure che frequentemente necessitano di terapia intensiva.
La nostra sanità la conoscete bene, demolita in anni di gestione imbarazzante è una sanità appena sufficiente per gestire l’ordinario: immaginiamo solo come potrebbe accogliere un afflusso eccezionale di pazienti.
I comportamenti sono ciò che possono aiutare o limitare la diffusione del contagio.
Essere prudenti è INDISPENSABILE e fare i simpatici non rende immuni.
Volevo anche avvisarvi che l’aria di mare non disinfetta il coronavirus e uscire al sole in luoghi affollati come spiaggie, baretti, nei parchi, nei supermercati tutti insieme non è esattamente ciò che si dice un comportamento prudente e intelligente. Anzi, è un comportamento idiota e delinquenziale, perché si mette a rischio la propria salute e quella degli altri.
Perché sapete cosa potrà accadere tra probabilmente meno di due settimane? Che saranno tanti, tantissimi i contagiati e gli ospedali non avranno posti di terapia intensiva per poterli trattare: si troveranno a dover scegliere chi curare e chi no, decidendo chi deve avere più possibilità di vivere. Già oggi negli ospedali sono state sospese le operazioni programmate, per dire.
L’unica arma che abbiamo a disposizione è CONTENERE IL VIRUS e lo possiamo fare solo con comportamenti prudenti.
Rimanere a casa e se possibile lavorarci, ad esempio.
Lavarsi spesso e bene le mani, non toccarsi, abbracciarsi e baciarsi, non toccarsi viso, bocca, naso e ferite.
Se dobbiamo uscire per andare a fare la spesa andare da soli e rimanere distanti dalle altre persone.
Non andare in luoghi affollati, anche all’aperto.
Evitate pranzi, cene e feste anche in casa.
Perché ogni volta che lo fate state mettendo a rischio la vostra salute, quella degli altri e delle persone che vi stanno vicino.
Un anziano, una persona di una categoria a rischio per un virus come questo ci può RIMANERE SECCO e la cosa sarà la vostra.
Mettetevelo bene in testa che state rischiando di uccidere le persone e per che cosa, poi! Per fare una passeggiata in più, per fare i simpatici esorcizzando una malattia, per non voler rinunciare a due-tre settimane di svago e vita normale. Comportamenti infantili e terribilmente idioti.
Non siate egoisti, siate intelligenti, prudenti, rispettosi.
Ci sono mille modi per trascorrere il tempo come raccontavo nel post “Forse non ci rendiamo conto”
Troviamo nuove forme di socialità magari con le videochiamate, con i social, creando e partecipando a eventi digitali, iscrivendovi a un corso di inglese online, leggendo quel libro che non avete mai il tempo per leggere, imparando quella ricetta che volete provare da una vita, parlando tra di voi, guardando insieme un film, una serie, un documentario e discutendone, riposando, dipingendo la casa o aggiustando il lavandino, usando finalmente la cyclette o il tapis roulant, aiutando gli altri a stare calmi e aspettare che finisca.
Certo, rimane l’amarezza perché questa volta poteva essere facile per la Sardegna sfruttare la cronica e strutturale difficoltà di accessibilità marina e aerea in quanto isola per controllare (e non necessariamente limitare) in maniera precisa gli accessi. Dimostriamo uno straordinario talento nel comportarci sempre da dilettanti se non da cialtroni.
Ciò non toglie che ora è il momento della responsabilità: tutti insieme facciamo in modo di non dare una mano a questo virus nel prendersi anche la nostra regione.
[Per informazioni e aggiornamenti visitate il sito del Ministero della Salute]
